Si svolgerà ad Arsita, in provincia di Teramo, dal 24 al 27 settembre, il II Forum Internazionale del progetto europeo Tramontana Network, dedicato al patrimonio culturale immateriale delle montagne europee.
Il Forum Internazionale, coordinato da Bambun APS in collaborazione con l’associazione LEM-Italia, il Comune di Arsita e l’Associazione Altofino, sostenuto anche da Itaca ETS, torna ad Arsita (TE), in alta val Fino, dove nacque ufficialmente nell’estate del 2011. Oltre a una serie intensiva di sessioni interne di lavoro, il Forum avrà tre momenti pubblici di restituzione delle proprie attività, valorizzando anche il gemellaggio con un altro progetto sostenuto dal Programma Creative Europe in provincia di Teramo, REVIVE, coordinato da Itaca ETS e il cui obiettivo è sviluppare e testare soluzioni, approcci e metodologie a supporto della rivitalizzazione dei borghi storici in declino attraverso la sperimentazione di iniziative interculturali e basate sulla valorizzazione dei siti del patrimonio culturale locale.
Tramontana Network è una rete internazionale creativa e di ricerca costituitasi ufficialmente in occasione di una candidatura al Programma Cultura dell’Unione Europea, di cui è risultata vincitrice nel 2012 con un primo progetto, esito di una lunga serie di incontri preparatori svoltisi in Italia, in Abruzzo, e in Francia, nella regione del Midi-Pyrénées (in seguito Occitania), fra il 2010 e il 2011. Da allora ha attraversato tre ulteriori cicli di co-finanziamento nel Programma Europa Creativa – unico progetto in Europa –, estendendo attualmente la rete a undici membri provenienti da sette paesi diversi, che operano in Portogallo (Binaural Nodar), Spagna (Audiolab), Francia (Ràdio País, Numériculture Gascogne, Eth Ostau Comengés), Italia (La Leggera APS, LEM-Italia, Bambun APS), Polonia (Akademia Profil), Romania (Orma Sodalitas Anthropologica) e Albania (GO2 Albania), ai quali si aggiungono numerosi partner associati, come l’Università degli Studi di Teramo, aderente al progetto dal 2015.
Il progetto, basato su una forte impronta multidisciplinare e di diversità di approcci – sociolinguistico, etnolinguistico, antropologico, etnomusicologico, di arte sonora e visuale –, tenacemente ispirati da un forte stimolo cooperativo, ha sempre avuto come obiettivo centrale della sua azione «la documentazione, il trattamento, l’analisi, la restituzione e la diffusione, attraverso mezzi innovativi, partecipativi e dinamici, del patrimonio culturale immateriale delle società rurali e di montagna europee», ispirandosi ai principi enunciati nella Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dall’UNESCO, nella Convenzione per la protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali (2005), entrambe ratificate dall’Italia nel 2007, e nella Convenzione-quadro sul valore del patrimonio culturale per la società del Consiglio d’Europa (2005), la cosiddetta Convenzione di Faro, ratificata il 23 settembre 2020 dalla Camera dei Deputati.
Dopo quasi un quindicennio di vita, Rete Tramontana può definirsi come un riuscito tentativo di «incontro di lingue e culture che formano il crogiolo dell’Europa», come un modello dialettico di conoscenza affinatosi nella dimensione concreta delle diversità, convissute e maturate nell’esercizio quotidiano della prossimità, similmente a quei vicini che, parlando tra loro «nei rispettivi giardini», si offrono «reciprocamente i prodotti del proprio orto, scambiandosi le piante e i loro semi». È così che la Commissione Europea, attraverso differenti organismi, ha riconosciuto al progetto questa peculiare prerogativa: con l’inclusione, nel 2018, tra le Success Stories di Europa Creativa, per il suo impegno nel preservare il patrimonio culturale immateriale europeo e nel coinvolgimento delle comunità locali, per gli innovativi risultati e l’approccio creativo alle politiche culturali; tramite l’attribuzione, nel 2020, del prestigioso Grand Prix dell’European Heritage Awards / Europa Nostra Awards per la categoria “ricerca”, come migliore pratica di preservazione del patrimonio culturale immateriale europeo ed «eccellente esempio di cooperazione internazionale tra ricercatori con esperienza in diversi campi di studio».
Programma pubblico
26 settembre 2025
20:45-22:00
Proiezioni
La transumanza in Europa
Filmati e testimonianze dalla ricerca sul campo
Presentazione a cura dei partner di Tramontana
La transumanza è una particolare forma di allevamento e di pastorizia guidata in cui si attua la necessità di uno spostamento stagionale degli animali, per un tempo circoscritto e in un movimento di ascesa verso pascoli più alti, o di ritorno in quelli più a valle, fra le montagne e le pianure. È un sistema di conoscenze, di competenze e di pratiche da intendersi, nella sua ampiezza fenomenica e nella sua profondità storica, come un organismo complesso, integrato e inclusivo. Manifestazione culturale del mondo pastorale di grande portata, la transumanza ha dato origine a reti di mobilità su scala transregionale e transfrontaliera, favorendo i primi scambi tra le popolazioni e le culture europee. Presente oggi in molte aree del continente, contrassegna al contempo una modalità di utilizzo del suolo e una maniera di conoscere e definire gli spazi e i paesaggi, modellando le relazioni fra persone, animali ed ecosistemi.
Questa proiezione è dedicata ad alcune forme concrete della pastorizia mobile del vasto continente europeo, plasmate secondo modalità differenti ma accomunate dalla medesima esigenza strutturale: garantire il trasferimento stagionale degli animali alla ricerca di pascoli migliori. Il percorso, basato su materiali di ricerca documentati sul campo dai partner di Tramontana Network, segue l’andamento del territorio continentale da Occidente a Oriente, e le sottili connessioni che legano questo fenomeno in una densa trama di itinerari e di elementi comuni riscontrabili anche a grandi distanze, dalla Penisola Iberica fino all’Europa sud-orientale, attraversando otto Paesi e le principali catene montuose interessate dalle ricerche: dal portoghese Massiccio di Montemuro ai Pirenei spagnoli e francesi, dalle Alpi italiane e austriache agli Appennini italiani, dalle Alpi albanesi, nei Balcani occidentali, ai Carpazi rumeni e polacchi.
La pratica della transumanza, in uno scenario ambientale così ampio, implica rituali e consuetudini sociali fondate sulla compartecipazione, la cura e l’attenzione collettive nell’allevare gli animali, nel gestire terreni e pascoli, nell’affrontare assieme i pericoli naturali. È l’espressione contemporanea di una raffinata capacità cooperativa tra esseri umani, animali e vegetali esercitata nei millenni, l’esito di un elaborato processo di co-adattamento e della virtuosa condivisione tra le specie di un habitat, di un paesaggio e delle relative risorse, che affronta oggi nuove sfide come quella della problematica coesistenza dell’universo agricolo e pastorale con i grandi predatori e la fauna selvatica.
Dal 2019 la transumanza è stata iscritta alla Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità in virtù della decisione adottata dal Comitato intergovernativo UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, sulla base di una candidatura transnazionale proposta dall’Italia, dall’Austria e dalla Grecia, ampliata poi ad Albania, Andorra, Croazia, Francia, Lussemburgo, Romania e Spagna nel 2023.
Il filmato nasce all’interno della mostra “Vie d’erba e di roccia. Forme di pastorizia mobile in Europa”, curata da Luís Costa e Gianfranco Spitilli all’interno del Campus Transhumanz a Senales (BZ) in collaborazione con il progetto PNRR del Comune di Senales sulla rigenerazione di piccoli siti culturali, del patrimonio culturale, religioso e rurale finanziato dal programma NextGenerationEU dell’Unione europea e gestito dal Ministero della Cultura; è inoltre realizzato in partnership con l’Università di Aveiro (Portogallo) e il suo centro di ricerca ID+, con la Scuola Superiore di Arte e Design di Caldas da Rainha (Portogallo) e il suo centro di ricerca LiDA, con l’Università del Molise, il suo centro di ricerca Biocult e il progetto PRIN Wildebate – Coesistenze, frizioni bio-culturali e pastoralismo nelle aree protette, con l’Università degli Studi di Teramo, con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e il progetto Itinerari Digitali, con il Municipio di Castro Daire (Portogallo).
27 settembre 2025
9:00-11:30
Convegno “La costruzione dell’immateriale – Lavoro culturale e cooperazione in Europa”
Il convegno organizzato nell’ambito del Forum riunisce partner della rete ed esperti esterni, che intervengono sul tema oggetto dell’incontro a partire dalla propria esperienza professionale in diversi ambiti del settore culturale, con particolare riferimento alla cooperazione in ambito europeo, alla progettazione culturale e alla gestione di progetti europei, alla relazione fra istituzioni della cultura e territori, al dibattito sulle aree interne. In particolare, i partner di Tramontana Network illustreranno le attività in corso e le ricerche nei territori dei sette Paesi coinvolti; uno specifico focus sarà rivolto a quanto è in corso di svolgimento nel territorio italiano ad opera delle tre associazioni della rete Bambun APS (Abruzzo, Alto Adige, Molise), LEM-Italia (Abruzzo, Molise), La Leggera (Toscana). Il convegno sarà inoltre un’occasione per conoscere le attività e i risultati del progetto REVIVE, anch’esso co-finanziato dal Programma Creative Europe e presentato dal partner italiano ITACA ETS, il cui obiettivo è sviluppare e testare soluzioni, approcci e metodologie a supporto della rivitalizzazione dei borghi storici in declino attraverso la sperimentazione di iniziative interculturali e basate sulla valorizzazione dei siti del patrimonio culturale locale.
Alla base del convegno è l’idea che il patrimonio culturale immateriale sia da intendersi nella sua componente dinamica, processuale e negoziale, cooperativa e co-costruita, dalle comunità locali al loro interno ma anche dall’interazione con le figure, le organizzazioni, le entità che dello stesso patrimonio si occupano, generando nuove prospettive fondate sull’incontro e la relazione costante, al cui fondamento agisce un dispositivo potenzialmente virtuoso di reciprocità condivisa.
Saluti istituzionali
Catiuscia Cacciatore, Sindaco di Arsita
Intervengono
Luís Costa | Coordinatore Tramontana Network
Tramontana Network: quattordici anni di cooperazione internazionale
Renata De Rugeriis, Marco Magistrali, Gianfranco Spitilli | Tramontana Network Italia
Tramontana Network nei contesti appenninici e alpini fra ricerca e comunità
Mauro Vanni, Alessandro Perfetti | Itaca ETS, REVIVE Project
REVIVE: creatività e comunità nei centri storici d’Europa
Emanuela Giorgi | Project Adviser, European Education and Cultural Executive Agency (EACEA) I progetti di cooperazione europea del programma Europa creativa: focus sul valore della cooperazione
Andrea Sangiovanni | Professore di Storia Contemporanea, Università di Teramo
Territorio, comunità, Public History: il progetto “Racconti raccolti”
Pierluigi Sacco | Professore di Economia Biocomportamentale, Università di Chieti-Pescara
Sviluppo a base culturale nelle aree remote: dalla narrativa del declino a quella delle possibilità
11:30-17:00
Inaugurazione
Rondilà
Centro per l’eredità culturale dell’alta val Fino
Un evento di particolare rilievo, che lega la storia del progetto a quella della comunità di Arsita, è l’inaugurazione del Centro per l’eredità culturale dell’alta val Fino, realizzato grazie Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, coordinato dall’ASP2 della Provincia di Teramo, dal Comune di Arsita e dall’Associazione Altofino attraverso il GAL Terre d’Abruzzo, al quale Tramontana Network ha collaborato attivamente curandone l’allestimento tramite il partner Bambun APS e mettendo a disposizione una parte significativa dei materiali documentati nel corso delle sue ricerche in area appenninica a partire dal 2012.
Nel canto degli arsitani legato al lavoro di mondatura del grano si dice rondinelle rondilà, evocando il volo della rondine. Da qui proviene il nome del Centro, dedicato alle eredità culturali dell’alta val Fino e delle valli orientali del Gran Sasso. L’allestimento segue congiuntamente criteri di carattere scientifico e poetico, con l’obiettivo di condurre il visitatore in un racconto corale dell’universo culturale ereditato dagli anziani. Lo scambio di canti e sonate tra gli umani è cosa intangibile eppure richiede corpo e gravità, così la mediazione da una ricerca esercitata e partecipata nel lungo periodo ha dato come frutti più preziosi i materiali resi disponibili in questo spazio. Il sistema modulare con cui sono realizzati i pannelli è intercambiabile, rendendo viva e mutabile l’esposizione, consapevoli che i linguaggi del canto, del suono e della danza si trasmettono solo da uno scambio generazionale interno alla comunità capace di vivificarla e rinforzarla nel cambiamento per il futuro.
Saluti istituzionali
Catiuscia Cacciatore, Sindaco di Arsita
Remo Di Vittorio, Presidente Gal Terre d’Abruzzo
Domenico Francomano, Direttore Gal Terre d’Abruzzo
Giulia Palestini, Presidente ASP 2 Teramo
Intervengono
Caterina Cacciatore, Presidente Associazione Altofino
Marco Magistrali, Gianfranco Spitilli, Bambun APS/Università degli Studi di Teramo
Curatori dell’allestimento
A seguire
Apertura e visite guidate
Rinfresco e festa con suonatori e cantori delle valli del Gran Sasso
Info: associazione.bambun@gmail.com/ +39.3492952274